Leggere i valori del pulsossimetro

Abbiamo già parlato del pulsossimetro (o saturimetro) come di un elettromedicale indispensabile per chiunque voglia monitorare la propria salute e quella dei propri cari dal proprio domicilio.
Oggi parleremo nello specifico di come interpretare i valori che l’apparecchio fornisce.
Che cosa è il pulsossimetro e perché viene largamente utilizzato?

A cosa serve il pulsossimetro e perché in determinati casi può risultare indispensabile
Il pulsossimetro è un elettromedicale il cui uso è destinato alla misurazione del livello di ossigeno nel flusso sanguigno.
Si parla quindi del valore di saturazione dell’ossigeno nel sangue (SpO2) ovvero il dato che esprime il livello di emoglobina.
Tale valore è estremamente importante perché indica la disponibilità di ossigeno che può arrivare a organi e tessuti. Se il livello non è adeguato e soprattutto non viene corretto a tempo debito, possono insorgere problemi a carico al cuore e all’apparato polmonare.
Risulta immediatamente comprensibile l’importanza che riveste questo dispositivo, che oggi si può utilizzare anche nel proprio domicilio.
Grazie alle ultime innovazioni tecnologiche infatti, i saturimetri a uso domestico sono semplici da utilizzare e veloci nel fornire risposte.
Il loro uso infatti è immediato e non sono richieste particolari competenze.
Infatti è sufficiente accendere l’apparecchio e applicarlo a un distretto corporeo (generalmente il dito o il lobo dell’orecchio) per rilevare la misurazione dell’ossigeno nel sangue.
Grazie a un sensore posto sul dispositivo, quest’ultimo è infatti in grado di leggere sia la frequenza cardiaca che il valore della pressione esercitata dal sangue arterioso nei capillari.
Con questi dati anche un pulsossimetro “casalingo” riesce a fornire il dato globale della SpO2, espresso in percentuale e visualizzabile sul display dell’apparecchio.
Ovviamente è fondamentale affidarsi a un elettromedicale dalle altre prestazioni e garantito in ogni sua parte come il saturimetro Pulse O2 di Prontex, che può essere utilizzato a partire dai 3 anni e che permette di ricevere dei valori in cinque secondi.
Il pulsossimetro è un alleato indispensabile per monitorare in modo costante stati patologici legati a malattie cardiologiche o respiratorie; in questi casi infatti è importante monitorare il livello di ossigeno nel sangue per verificare lo stato dell’organismo e intervenire prontamente nel caso in cui i valori si discostano da quelli previsti, chiaramente agendo sotto indicazione medica.

Come si leggono i valori del pulsossimetro?
Il range di normalità per i valori della ossigenazione del sangue forniti dal saturimetro si attestano sopra la soglia del 97%.
Vi possono essere degli scostamenti da individuo a individuo, generalmente i valori che destano preoccupazione sono quelli al di sotto del 95%.
In particolare, i risultati della misurazione che sono tra il 90 e il 94% possono segnalare una ipossia di lieve entità, che può essere determinata non solo da una condizione patologica ma anche da un’attività fisica intensa o dallo stabilirsi in alta quota.
Se i valori sono sotto del 90% siamo di fronte a una ipossia moderata, per la quale consigliamo in ogni caso di richiedere una consultazione medica.
Se vengono raggiunti livelli di saturazione dell’ossigeno al di sotto dell’80% si deve richiedere un tempestivo intervento medico, perché è possibile che sia in corso un aggravamento progressivo dello stato polmonare o cardiovascolare.